Yoga per gli occhi, esercizi per rilassarsi e vedere meglio

Attraverso delle semplice tecniche per allentare le tensioni si può agire sul sistema nervoso e mentale e riacquistare una visione del mondo più armonica

di AGNESE ANANASSO

MIGLIORARE la salute degli occhi e la visione grazie al rilassamento. È quello che promette di fare il metodo Bates, una tecnica basata sul principio che la causa di una vista imperfetta dipenda da una tensione mentale. Questo metodo ha molto in comune con le tecniche di yoga per gli occhi perché entrambi si basano sul rilassamento e agiscono a livello profondo sul sistema nervoso e mentale.

“Se si considera che il principio fondamentale dello yoga (unione tra il sé individuale e il sé cosmico) è ‘yoga chitta vritti nirodha’, ossia ‘lo yoga quieta i vortici della mente’, si può intuire quanto queste due discipline possano essere per alcuni aspetti  simili” spiega Beatrice Pavasini, fotografa e insegnante di yoga per gli occhi. “Nello yoga la mente è definita come un incessante flusso di pensieri, una sorta di entità fluida e mutevole che prende la forma di ciò che osserva, offrendo una percezione della realtà illusoria, perché soggettiva e variabile. La visione esatta della realtà si potrà ottenere solo quando saremo in grado di controllare la mente e comprendere i suoi inganni”.

Il metodo Bates. Il dottor William Horatio Bates, oftalmologo dell’inizio del 1900, nel 1921 pubblicò lo studio Vista perfetta senza occhiali in cui lanciò i fondamenti del metodo Bates per il recupero delle facoltà visive (miopia, astigmatismo etc.) tramite il corretto uso degli occhi. La sua ‘terapia’ non trovò mai riscontri scientifici ma a tutt’oggi è uno dei metodi più diffusi per rilassare gli occhi.

“Non so se il dottor Bates conoscesse lo yoga, ma ci sono molte attinenze tra queste due discipline”  spiega l’esperta. “Del resto lo yoga è una scienza che contempla l’essere umano nella sua dimensione più olistica, e il dottor Bates è stato uno scienziato attento e illuminato, che ha studiato a fondo non solo il sistema visivo ma anche il sistema endocrino e uditivo”.

Nessuna controindicazione. 
Sia lo yoga che il metodo Bates sono tecniche adatte a tutti e non hanno particolari controindicazioni. Si tratta di esercizi per imparare a usare correttamente il proprio sistema visivo, per apprendere tecniche di rilassamento efficaci, per migliorare la propria visione. L’obiettivo non è solo una vista migliorata ma, inserito in un concetto più ampio, il miglioramento della visione.

Usare gli occhi. “La vista perfetta è un concetto molto relativo, anche se siamo abituati a volerla racchiudere nel parametro dei dieci decimi” continua Pavasini. “La verità è che la nostra vista varia continuamente in funzione dell’uso che ne facciamo, delle nostre esigenze e dei nostri interessi. Conosco ciechi che vedono con le mani e si muovono tranquillamente e conosco persone che si disorientano completamente quando tolgono gli occhiali che correggono poche diottrie. Gli occhi vedono bene quando sono rilassati, e non sono disgiunti dal corpo. Tutti possiamo sperimentare che quando siamo in un buono stato psicofisico non solo la nostra vista è migliore ma migliora anche ogni percezione, ci sentiamo più in forma e la vita ci sorride. I benefici della pratica del metodo Bates e dello yoga stanno proprio nel ritrovare l’efficienza della funzionalità del corpo liberato dalle tensioni che hanno irrigidito cronicamente muscoli e organi (gli occhi in questo caso), creando blocchi che influiscono negativamente sulla postura e sull’attitudine verso la vita”.

Gli esercizi. Anche se gli esercizi del metodo Bates non sono particolarmente complicati, sarebbe opportuno seguire un breve corso per imparare a eseguirli correttamente. Da diversi anni sono attive anche in Italia associazioni che formano operatori ed insegnanti in grado di trasmettere nel migliore dei modi le tecniche che una volta apprese devono entrare a far parte della propria quotidianità. “Personalmente sono abbastanza contraria all’idea dell’esercizio sistematico che rischia di diventare un ulteriore impegno nelle nostre giornate ormai sovraccariche, trasformandosi in un elemento di ulteriore potenziale stress” conclude Pavasini.

Respirare e guardare bene. “Ma come dice saggiamente un mio maestro di yoga respiriamo 24 al giorno, tanto vale imparare a respirare bene, e io aggiungo che, guardando tantissimo tutti i giorni, dovremmo imparare ad usare bene i nostri occhi. Un corso o un seminario possono aprire tante possibilità, farci scoprire potenzialità inattese ed ampliare i nostri punti di vista”.

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