Questa Meditazione terapeutica di Osho è stata definita come una delle più importanti meditazioni create dopo la Vipassana.
Il potere curativo della risata, del pianto e del silenzio.
“La Mystic Rose è composta da tre fasi, ognuna delle quali ha un obiettivo specifico: eliminare tutto il veleno dal tuo essere, veleno che ti è stato tramandato da generazioni in generazioni nel corso dei secoli. La prima fase è quella della risata. Uno dei più grandi scrittori, Norman Cousin, ha recentemente scritto, di un suo esperimento personale, svolto per anni: con una risata di venti minuti, irrazionale, senza motivo, tutte le tensioni scompaiono. La tua consapevolezza cresce e la spazzatura scompare.
Potrai sperimentarlo tu stesso: se riesci a ridere senza motivo, irrazionalmente, potrai vedere quello che è stato represso dentro di te…Già dalla prima infanzia, ci è stato detto di non ridere –‘Sii serio’. Esci da questo condizionamento di repressione.
La seconda fase è il pianto. Le lacrime sono state represse ancora più profondamente. Ci è stato detto che le lacrime sono sinonimo di debolezza – non lo sono.
Le lacrime puliscono, non solo i nostri occhi ma anche il nostro cuore. Ti ammorbidiscono, è una strategia biologica che ti mantiene pulito, ti alleggerisce.
È un fatto ben noto che un numero minore di donne impazzisce, rispetto agli uomini, e il motivo è, che le donne riescono a piangere più facilmente degli uomini.
Anche al bambino più piccolo, è stato insegnato: “Sii un uomo, non piangere come una donna’’.
Ma se guardate alla fisiologia del vostro corpo, sia gli uomini che le donne hanno le stesse ghiandole, piene di lacrime. Si è scoperto che le donne si suicidano meno degli uomini. E, naturalmente, nessuna donna nella storia è stata la causa della creazione di religioni violente, guerre, e massacri. Se tutto il mondo imparasse a piangere, a versare lacrime, ci sarà una grande trasformazione, una metamorfosi.
La terza fase è quella del silenzio. L’ho chiamata ‘L’osservatore sulla collina’. Divieni silenzioso come se tu fossi da solo, sulla cima di una vetta dell’Himalaya, assolutamente solo e silenzioso, semplicemente osservando, ascoltando, sensibile, ma immobile.”
Osho