Yama e Niyama

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Yama e Niyama. Dove inizia lo yoga?

Se analizzi cosa sta succedendo ora, capisci che viviamo in un tempo magnifico, dove il livello di consapevolezza della vita è sempre più popolare. Molti dei nostri contemporanei stanno iniziando a “guardarsi intorno”, chiedendosi le giuste domande. Questo tipo di riflessioni non ti porteranno però alla realizzazione del tuo potenziale spirituale. Yoga invece è uno dei più potenti strumenti per aumentare la spiritualità personale. Una persona che è poco familiare con questo mondo, si domanderà -da dove comincio?

In questo articolo spiegheremo questo. Ovviamente non prendete ogni parola come perfetta, ma fate le vostre esperienze e vedrete che troverete la giusta via.

 

Yama e Niyama sono i nomi dei primi 2 step nello yoga, introdotti dal saggio Patanjali nei suoi “Yoga Sutra”. E’ la prima e ultima condizione per chi vuole iniziare il proprio personale cammino di evoluzione interiore.

 

Abbiamo 8 step in totale: Yama •Niyama •Asana •Pranayama •Dharana •Dhyana •Samadhi.

Yama è il Dio della morte per Buddisti, Hindu e Tibetani. Incontra le anime dei morti e le porta al loro giusto posto. Yama non è quindi solo il Dio della morte ma anche una personificazione della giustizia. Yama significa controllare le tue azioni ai livelli esteriore ed interiore della tua esistenza. Perché se qualcosa accade a una persona, significa che ciò accade sia fisicamente che spiritualmente (o mentalmente) a questa persona. Con questo punto di vista consiglio di seguire le regole di Yama e Niyama. Ma prima di parlare di regole vere e proprie, occorre capire perché è importante vivere secondo questi principi se vuoi avvicinarti al tuo vero Io. In altre parole sono fondamenti morali per migliorare la propria persona.

Yama e Niyama ti aiuteranno a rinforzare la tua volontà, ti insegneranno a controllare le tue manifestazioni esteriori ed interiori. All’inizio, potresti avere molti guai. Perché, quando si inizia a lavorare sulle proprie qualità positive e negative, loro si manifesteranno più forti che mai. E’ come con il giardinaggio, prima di avere un bel giardino fiorito, occorre togliere tutte le erbacce. Nei Veda, in particolare nei Ramayana, c’è un buon esempio di come lo yoga ti porti così vicino alle regole di Yama e Niyama. L’esempio si chiama Ravana, un famoso demone: lui e suo fratello stavano praticando Yoga seriamente, ma lui non riusciva a proseguire il percorso, perché qualità come vanità,egoismo,ambizione ed altre erano forti in lui. Per questo per svolgere bene il vero Yoga occorre partire da questi fondamenti morali.

Occorre aggiungere che con una conoscenza profonda delle leggi del Karma è più facile capire l’importanza e l’equità di Yama e Niyama.

Le leggi di YAMA:

  1. Ahimsa

La rinuncia alla violenza riguardante tutti e tutto, incluso te stesso e l’ordine naturale nel mondo.

Perché è importante dire no alla violenza? E’ facile vedere come ogni problema a questo mondo derivi da essa. Violenza contro il Pianeta, gli animali, le persone, e in pratica contro la Natura stessa. In quanto il nostro Pianeta è un organismo vivente come altri, ha solo diversa forma. Perciò dobbiamo avere cura dell’ambiente. Idealisticamente, non dovresti uccidere neanche una mosca che tanto ti infastidisce. Alla base di tutto, dobbiamo capire che non abbiamo noi creato la vita e quindi non sta a noi farla finire, interferendo con la normale evoluzione del mondo. Secondo le leggi del Karma, creare problemi o violenza significa collezionare cattivo Karma. Più animali uccidiamo (anche solo nutrendocene) più cattivo Karma accumuliamo. E ogni Karma individuale alla fine si unisce al Karma della società, e quindi ne soffriamo tutti.

  1. Satya – la rinuncia alla bugia, specialmente a te stesso.

L’importanza di questa regola è ovvia: sin dalla nostra nascita ci viene detto che mentire è sbagliato! Ma perché? Iniziamo dalla delusione su di sé. Se sei sulla via del miglioramento di te, perchè mentirti? Più diventiamo onesti con noi stessi, più siamo capaci di unirci. La massima onestà con te stesso ti porterà al risultato migliore. Se una persona è totalmente onesta con se stessa, come potrebbe mentire agli altri? Probabilmente qualcuno potrebbe replicare “ ma vale anche per le bugie bianche? Le mezze verità?”. Ad esempio, un dottore non dice al paziente che gli rimane poco tempo da vivere. Riflettiamo sulla situazione, nei Veda Buddha e altri uomini saggi dicono solo parte della verità ai loro allievi. Ma è importante capire perché loro possono farlo. Il fatto è, che il livello della loro evoluzione lascia vedere loro le consequenze Karmiche delle parole dette agli allievi. Per questo possono affrontarlo. Sanno per certo che non faranno nessun danno. Ma al giorno d’oggi, chi è capace di fare ciò? Per cui, non importa quanto posso essere difficile da dire la verità a volte, come nel caso del dottore al paziente. Ma la verità è la miglior opzione per lo stesso paziente. Solo sapendo la verità, potrà fare qualcosa di importante nel tempo rimasto, magari cercare di migliorare la propria salute o cambiando l’attitudine verso il mondo e il suo corpo. Inoltre i saggi parlano anche dell’energia spesa per mentire o ingannare. Quando menti, stai contraddicendo la realtà. A lungo andare, l’energia “presa” dalla verità non ti farà vedere il mondo per ciò che realmente è. E per questo continui a fare gli stessi errori, ancora e ancora.

  1. Asteya – la rinuncia al desiderio di possedere qualcosa di non tuo, se rubato.

Parlando di energia, è facile capire che ogni singola cosa che possediamo abbia una propria energia. Un buon esempio sono i vestiti, che hanno l’energia di chi li indossa. Ma se qualcuno ruba parte del tuo abbigliamento, ruba e ottiene parte della tua energia senza meritarla. Secondo le leggi energetiche, essa verrà restaurata. Il ladro soffrirà per equilibrare la propria energia. Importante capire, che magari non ne soffrirà subito, magari anche nella prossima vita. E magari non nello stesso modo, inteso come se ho rubato, verrò derubato. Ma magari in modo peggiore, la legge del Karma funziona così. I saggi dicono che chi ruba ha dell’energia non usata per passioni o azioni (Radjas) e per questo, questa energia finisce per essere spesa in malo modo rubando.

  1. Aparigraha – la rinuncia ad accumulare

Sempre parlando di energia, possedere qualcosa significa spenderne molta per averlo.

Nulla è gratis, e hai bisogno di avere energia per tutto ciò che vuoi fare. Per possedere qualcosa, occorre guadagnare soldi prima di tutto. Poi la compriamo. E continuiamo a spendere la nostra energia per sostenere la presenza del nostro “qualcosa”. Spendiamo anche energia per far anche solo apparire l’oggetto in questione. Più cose possediamo, più energia sprechiamo per mantenerle. Anche per le persone più “tecniche”, è stato dimostrato che le cose non sono altro che circoli luminosi. E le nostre cose prendono la luce dalla nostra vita. Perciò dobbiamo stare attenti a ciò che compriamo, quanto spendiamo e a che proposito lo acquistiamo. Anche in questo è importante seguire la non-violenza (Ahimsa), quindi stiamo attenti al materiale che viene utilizzato per produrlo. Stessa regola per ciò che ti auto-produci, in quanto ci metti la tua energia.

Parliamo ancora dal punto di vista della reincarnazione. Le cose che compriamo o creiamo nella nostra vita, rimarrano qui quando noi e la nostra energia moriranno, e questa energia andrà in chi userà questi oggetti. Per concludere, cito Buddha “Non pensare che ciò che hai di buono, venga dall’esterno. Il buono è solo in te e dipende solo da te. Nessuna onda nasce nella profondità del mare, perché lì vi è pace, quindi anche tu, non lasciare che le onde ti scuotano, non desiderare nulla dall’esterno, e allora possiederai il buono.”

  1. Brahmacharya– il self control, la rinuncia a indulgere nei propri desideri, sensuali, sessuali e debolezze.

Questa regole è immensa: iniziando dall’eccessivo sesso fino all’eccessivo attaccamento al cibo.

Gli antichi saggi non avevano rapporti sessuali, per mantenere la loro energia da donare alla società. Utilizzavano questa energia solo per procreare. E’ importante dire che orgasmo ed eiaculazione sono cose differenti. Sicuramente la società moderna, i media la “cultura pop” non fa altro che metterci in testa che dobbiamo soddisfare i nostri desideri sessuali. A causa di ciò è difficile trattenersi. Ma tutto è possibile! La necessità di controllare la tua energia sessuale è correlata al fatto che quando soddisfi le tue voglie, spendi molta energia per un piacere momentaneo. E senza energia, non c’è miglioramento di sé. Lo stesso vale per il cibo, è provato che si consuma molta energia per consumarne in eccesso. E’ infatti importante mangiare il più sano e semplice possibile. Ti aiuterà ad avere più energia per te. Il desiderio sessuale e il piacere sono collegati al chakra Svadhistana. Uno dei migliori modi per purificarlo, oltre le asana, è Shankha Prokshalana. Pulirà il tuo organismo dalle tossine e pulirà anche la tua energia. Energia che dovrà essere usata in maniera migliore.

NIYAMA:

  1. Shaocha – significa purezza del corpo e della coscienza.

In poche parole occorre essere puliti nel corpo, nei vestiti, nel proprio ambiente e anche nella propria coscienza, pensieri, generale purezza interna. Pulizia sui tre livelli: fisico, energetico, spirituale.

  1. Tapas. la continua formazione, ascetismo e auto-disciplina.

Dobbiamo esaminare due cose per capire: Tapas e Askesa. Tapas è un’energia universale, che può essere salvata. Tapas è uno scudo dalla negatività, un’opportunità per far accadere le cose. Salvando Tapas, ci si può reincarnare in un livello più alto. Tapas è una moneta universale per tutti e tutto. Ma, a seconda degli scopi e motivazioni, che di solito sono materiali, un Tapas può trasformarsi in una di queste cose. Per capire l’importanza di non utilizzare Tapas, dobbiamo conoscere le leggi dell’Universo. E’ stato detto che l’unica cosa che portaremo con noi dopo la morte è proprio Tapas, così da poterci evolvere in altri mondi. Mentre le cose materiali rimarranno qua. Ma se una persona utilizza Tapas per qualcosa di materiale, dove troverà l’energia per evolversi? Come il famoso Milarepa disse –“l’ultima visione è vedere la propria mente. Se guarderai qualcosa dall’esterno, sei come chi cerca la prosperità, senza capire che è già prosperoso.” Quindi se capirai che le cose materiali non ti renderanno felice, c’è una strada. : Askesa. Questo termine ha molti significati ma alla base è inteso come pazienza. Askesa aiuta Tapas. Un buon esempio è quando provi molto disagio facendo yoga sul tappettino. Solo con il lavoro continuo e la pazienza, supererai le difficoltà e avrai la giusta agilità. Infatti i problemi di agilità sono solo solo in parte fisici. Ma è connesso con la nostra coscienza. C’è una regola: un cambio di energia in un corpo cambia il lavoro di coscienza,e quest’ultimo influenza l’energia nel corpo.

  1. Santosha – contentezza, in ciò che hai già.

Questa regola è connessa ad Aparigraha. Connessa al fatto che per manifestare o mantenere un bene materiale si spende molta energia. Ma l’energia non è stata creata per questo.

E’ connessa con la mente, con la coscienza dell’uomo moderno, spinto ad avere una concezione consumistica. La concezione che ti fa credere di non avere abbastanza cose, hai bisogno di avere tutto per una vita felice. Ma non è così! Osserviamo la Natura. In natura ogni creatura,animale o insetto riceve ciò che gli è necessario da lei stessa: cibo,acqua,temperature,umidità,sole,riproduzione eccetera.

E l’uomo non è forse parte della Natura? Non può forse anche lui avere già ciò che gli serve per una vita piena e normale? Noi soffriamo perché ci sentiamo in disarmonia con la stessa Natura, mentre cerchiamo costantemente di ottenere qualcosa. E continuiamo a donare sempre più forza alle cose materiali. Pensateci.

  1. Svadhyaa – auto-disciplina.

Cercando in Internet si può trovare questa definizione: una persona che legge e impara leggendo libri o scritti, create da persone spiritualmente avanzate. Ma leggere senza capire il vero senso, non significa seguire Svadhyaa. Questo è un principio importante perché mette in contatto le persone e ci incoraggia a continuare la nostra formazione.

Vorrei aggiungere qualche aspetto importante: il nostro mondo è in continua evoluzione e non c’è nulla di stagnante. Possiamo andare avanti, non indietro. E qua molte persone confondono la rinomata “stabilità” con il non andare avanti. E l’auto-disciplina è importante, quando studi te stesso, il tuo mondo interiore, l’ambiente e mettendo in pratica ciò che hai imparato. Avere una conoscenza adeguata ti permette di cambiare visione verso il mondo e le persone, e i tuoi scopi diventano più altruistici.

Cosa intendiamo per adeguata conoscenza? Prima di tutto, intendiamo le opere scritte dai Maestri del passato, ovvero Purana,Sutra,Djataka e Veda. E anche Mahabharata e Ramayana. In queste opere ci sono verità universali, saggezza, pensieri evoluti, da cui noi possiamo imparare. L’importante è, una volta che si è scelta una strada, cercare di studiarla in tutto così da non mischiare o mal interpretare letture di altre tradizioni o culture. Se vuoi avere dei risultati è necessario non solo collezionare sapere, ma anche usarlo. Come dice una famosa citazione – “La conoscenza non è teoria, ma un’azione che cambia la vita di ognuno.”

Parlando invece dell’energia, abbiamo una legge di concentrazione molto semplice. Riceviamo l’energia da ciò su cui ci concentriamo. Quindi, sii saggio su ciò che imparerai, leggerai e guarderai. Se ti concentrerai su azioni o persone negative, riceverai negatività. Ma se ti concentrerai su persone positive, riceverai positività. E se inizierai a concentrarti sui Veda o altre grandi opere, riceverai sicuramente energia positiva e armonia. E ti darà un grosso aiuto!

  1. Ishvara Pranidhana – dedicare le proprie realizzazioni al più Alto.

Questa regola dovrebbe essere vista come l’azione di dedicare buone azioni e realizzazione a un’entità superiore. In altre parole, dare il tuo meglio agli altri per amore e come massimo dono di altruismo. E’ basilare che le tue azioni siano sincere, senza motivazioni egoistiche come soldi o  vanità. Questa regola è il contrario del “vivi per te stesso”. Ma le persone che vivono solo secondo il materialismo non capiranno. E non è tutto, i saggi parlano della regola della “scala a pioli”. Quando aiuti gli altri nel realizzare qualcosa, anche tu avanzi di uno step e aiuti te stesso.

Ciò che hai appena letto, è la vera essenza dello Yoga, e non è come postare belle pose sui social network. E’ un insegnamento per ogni creatura vivente, compreso te.

Iniziare a leggere di Yama e Niyama è una cosa, ma iniziare a seguirli è ben altro.

E per finire citerò il grande Milarepa “Tutti possono raggiungere lo stesso, se persistono”.

Cercando di concludere con una riga… “Onora gli Dei e gli Antenati, vivi in pace, sii amico con la Natura!”

E buona fortuna per il tuo personale cammino, OM!

 

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