Fonte di energia e un assistente insostituibile nella pratica dei Mantra.
Il potere sacro dei Mantra è senza confini. Vengono ripetuti molte volte nella speranza di proteggersi da tutto il male, riacquistare la salute, cogliere il senso profondo dell’universo, tutto ciò immersi in se stessi.
Recitare i Mantra è una pratica che consente di rivelare il potenziale spirituale e indirizzare la propria energia nella giusta direzione. Ogni parola, ogni suono dei Mantra trasporta nel profondo significato sacro, perché attraverso di essi l’uomo chiama e parla agli Dei.
Il JAPA (ripetizione sussurrata) e regolare può essere una benedizione per coloro che sono ad un bivio e cercano la strada giusta per il proprio essere, che vogliono scoprire il loro mondo interiore e purificare tutto quanto accumulato dentro di sè.
La Mala è lo strumento principale e indispensabile per la corretta e spirituale esecuzione dei mantra. Questo è lo scopo essenziale della collana di perline.
La Mala come strumento per la pratica dei Mantra. L’essenza della collana di perle.
L’utilizzo della Mala risale a diversi millenni fa; questo “monile” non è solo un simbolo di una tradizione spirituale ma è uno strumento indispensabile per molti praticanti dello yoga,. Gli occidentali tendono a rappresentarlo come una sorta di collana di perle infilate su un filo molto resistente.
Formalmente, ci sono esattamente 108 perline o grani infilati su un filo. Entrambe le estremità di questo filo sono unite insieme da una ulteriore perla: la 109° sulla quale non si ripete il mantra e ha appesa una specie di coda.
Tuttavia, questo è solo l’aspetto esteriore della collana: questo accessorio serve a raccogliere e immagazzinare l’energia della persona che la utilizza, un oggetto in cui si accumula la vera essenza delle pratiche di meditazione attraverso i mantra.
Il Japamala con le perline infilate su un filo simboleggia il mondo creato. Il filo (sutra) funge da simbolo del nucleo interiore, è un simbolo dell’energia primordiale, sottile, non manifestata che è la base dell’intero universo. Le perline simboleggiano la materia manifesta, visibile, rappresentatata sotto forma di un’infinita varietà di mondi, e il numero di perle, pari a 108, simboleggia l’infinito.
Per poterlo utilizzare correttamente occorre partire dal grano centrale e scorrere i grani con il pollice in senso orario per muovere le perle una ad una fino a raggiungere le 108 ripetizioni.
Raggiunto nuovamente il grano centrale, la Mala deve essere rigirata e portata nuovamente a se stessi, nella direzione opposta. Non si deve mai scavalcare il 109 esimo grano. Se si scavalca la perlina centrale si vanifica il risultato . Il cerchio, come simbolo, rappresenta la ruota del Samsara (la vita terrena, il mondo materiale) e, per evitare questo cerchio, arrivati al 109° grano lo spezziamo rigirandolo e invertendo la rotazione dalla parte opposta.
Normalmente mentre il mantra viene recitato si utilizzano sulla mala il pollice e il dito medio in modo che il suono primordiale entri nel cuore della persona e nella sua coscienza.
Qualora si usino altre dita si otterranno i seguenti risultati:
• pollice e indice – vendetta (la modalità dell’ignoranza);
• pollice e anulare – eliminare i problemi o guai;
• pollice e mignolo – soddisfare tutti i desideri (buoni e cattivi).
Pertanto, il mantra dovrebbe essere ripetuto sul dito medio, poiché collegato al cuore.
I grani di preghiera sono utilizzati durante la recita dei Mantra per conteggiare il numero delle ripetizioni. Normalmente tenere a mente il conteggio impedisce alla coscienza di concentrarsi completamente sul mantra scelto, allo stesso tempo il numero delle ripetizioni è una componente molto importante per l’illuminazione spirituale.
Così, il livello iniziale di pratica è di 108 mila ripetizioni del Mantra, solo allora viene assorbito dal subconscio e gradualmente entra nella mente. Questo numero è un punto di riferimento, l’obiettivo che il praticante cerca di raggiungere.
In alcuni casi ci sono anche speciali segnalini che consentono di registrare le decine e le centinaia di ripetizioni del mantra. Ciò consente al meditatore di non essere distratto dalla concentrazione in se stesso e di non perdere il conto.