COSA MI HA DATO IL 1° ANNO DEL CORSO FORMAZIONE INSEGNANTI YOGA
Il mio primo anno del corso di formazione per insegnanti di yoga è andato.
Era da anni che pensavo di fare questo passo e ci sono riuscita. Almeno per adesso sono Insegnante Yoga al 50% , in quanto mi appresto a frequentare il secondo anno, che inizierà tra poche settimane.
Questo primo anno è stato dunque importante per me, in quanto mi sono decisa a intraprendere una nuova strada, non solo quella della pratica personale, ma anche quella dell’apprendimento di tecniche di trasmissione a eventuali futuri allievi ( se ci saranno allievi che vorranno essere accompagnati da me nella pratica!). Infatti un corso di formazione per insegnanti di Yoga deve, innanzitutto, darti gli strumenti per poter insegnare la pratica e trasmettere la passione e la disciplina e questo, durante il primo anno, ho potuto constatare nella scuola di Yoga Contemporaneo.
Gli insegnanti che ho incontrato mi hanno trasmesso concetti molto interessanti e utili, sia a livello teorico, sia a livello pratico. Mi è piaciuta molto l’impostazione e la programmazione delle lezioni, in cui c’è stata un’alternanza di lezioni di diversi tipi di Yoga (Hata Yoga, Ashtanga Yoga, Kundalini Yoga, ecc.) sperimentate direttamente a livello pratico , con lezioni più teoriche, come ad esempio la parte della struttura anatomica del nostro corpo, molto importante da conoscere per avere ben presente quali effetti e su quali parti del corpo gli esercizi agiscono.
Interessante ma di non facile e immediato apprendimento è stato l’insegnamento delle asana e di alcune parole in sanscrito, che ancora faccio fatica a ricordare e che spero di poter maneggiare con dimestichezza alla fine del secondo anno.
Questo primo anno mi ha portato verso una nuova dimensione, in quanto più ti avvicini allo yoga e ai suoi insegnamenti, più ti accorgi che non puoi fare a meno di portare avanti certi valori e “regole” di vita che ti conducono verso un cammino sia dentro te stesso, sia verso l’ambiente che ti circonda, colorato da spiritualità e fascino, rispetto e cambiamento interiore. Intraprendere questo viaggio non vuol dire solo poter insegnare yoga, ma anche trasformarsi dentro e fuori e poter acquisire una nuova consapevolezza su te stesso, sulle tue potenzialità e limiti.
In questo primo anno ho appreso la disciplina dello yoga e ciò a cui si può arrivare seguendo questa disciplina o, al contrario, cosa succede se questa disciplina viene meno: ho imparato che per essere al 100% delle tue potenzialità non puoi allontanarti troppo da questa disciplina, altrimenti fai passi indietro. Se vuoi andare avanti, migliorarti, evolvere, non devi mollare mai! Le nostre energie possono essere interminabili se vogliamo, ma per ottenere miglioramenti la nostra mente e il nostro corpo devono essere sempre purificati da condizionamenti esterni, quali possono essere cibi sbagliati o persone intorno a noi che, ad esempio, non hanno rispetto, o, ancora, abitudini sbagliate durante il giorno che abbassano il nostro livello di energia.
Nel corso per Insegnanti Yoga di Chieri ho anche trovato molte lezioni interessanti sulle scritture antiche e su riferimenti bibliografici relativi a questa disciplina così antica, ma che oggi , fortunatamente, si sta diffondendo tantissimo. Durante il corso si coglie anche questo spirito di diffusione: a partire dalla nostra insegnante Irina, organizzatrice del corso, che ha saputo mettere insieme diversi professionisti (medici, fisioterapisti, insegnanti di vari stili di yoga), e da cui ho colto la capacità di trasmettere il fine ultimo dell’insegnamento dello Yoga, che non è tanto imparare alla perfezione le asana, ma saperle descrivere e capirne l’effetto, e soprattutto riuscire a trasmettere ad ognuno di noi allievi il senso ultimo di questa disciplina, così come facevano i maestri mille anni fa, cioè portare avanti questa disciplina, farla conoscere sempre più e diffonderla a quante più persone incontriamo durante il nostro cammino di vita.
Da quando ho iniziato questo corso tutto intorno a me è Yoga, è unione con l’Universo, è energia cosmica. Quando passeggio , a volte, incrociando le persone del mio quartiere, nel paese dove abito, mi viene da pensare: “ questa persona potrebbe venire a fare yoga nel mio futuro corso!”.Questa sensazione è spontanea e non so perché possa accadere, ma è come se volessi far sì che tutti possano conoscere gli effetti magnifici di questa disciplina.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stato lo scoprire nuovi maestri, che hanno scritto libri veramente interessanti! Sono tornata a leggere molto e in modo entusiasta. Dai libri di Psicologia sono passata ai libri dei maestri a cui dobbiamo il fatto di aver tramandato con determinazione e passione le antiche discipline dello Yoga, a partire da Yengar, Paramansa Yogananda, ecc..Leggere i loro libri e constatare con quale disciplina è stato scritto un libro come “Teoria e Pratica dello Yoga” di Yengar , fatto di descrizioni dettagliate di ogni posizione, gli effetti, addirittura tutte le immagini relative a 600 posizioni, oltre alla parte teorica che descrive gli otto rami dello yoga e che si rifà a Patanjali, mi riempie il cuore!
Certo è che c’è ancora un anno e devo acquisire ancora molta disciplina e consapevolezza del percorso che sto intraprendendo. Ci sono anche momenti di sconforto,tipo “ce la farò? Sono disposta a seguire fino in fondo la disciplina, gli studi, i sacrifici?”, ma l’entusiasmo e la curiosità di scoprire sempre di più mi fa andare avanti, oltre alla sensazione che siamo sempre in evoluzione e questa evoluzione può attuarsi grazie alla pratica costante e seguendo gli insegnamenti dello yoga.
Penso di aver fatto la scelta giusta nell’intraprendere questo percorso e, anche se non dovessi mai insegnare Yoga, sicuramente mi darà qualcosa di importante nella mia evoluzione spirituale e nella comprensione che ogni asana, anche svolta a casa mia per me stessa, deve essere svolta con il fine di stare bene nel corpo e nell’anima, senza sforzo e nessuna competizione con se stessi o con gli altri. In passato purtroppo ho constatato che il forzare una posizione può solo creare danni, quindi anche questo bagaglio che mi porto è importante per capire che le cose arrivano con pazienza e rispetto per noi stessi.
Rosanna Cuccia